L’ipocrita condanna dell’attentato a Fico

Acuta e condivisibile analisi di di LODOVICO FESTA su Tempi.it

Sul Sussidiario Renato Farina scrive: «Dimessosi nel 2018, travolto dalle polemiche per certe sue ambiguità – vere o supposte – a proposito dell’assassinio del giornalista Ján Kuciak che aveva investigato sulla penetrazione della ’ndrangheta in Slovacchia, era tornato imprevedibilmente al potere lo scorso anno. Si dichiara insieme favorevole alla democrazia ma non a quella liberale. Il killer, subito fermato dopo aver sparato a Fico, in compenso è un poeta e scrittore, militante progressista, forse in passato agente di sicurezza e poi fondatore di un partito non-violento. Per mesi a Bratislava si sono succedute in piazza manifestazioni antifasciste. L’antagonismo si è radicalizzato durante le elezioni presidenziali che hanno visto trionfare il candidato di Fico, anche se con posizioni più moderate, Peter Pellegrini, di ascendenze italiane, il quale non è ancora entrato in carica».

In una interessante riflessione Farina ricorda come spargere odio come si è fatto contro il premier della Repubblica Ceca non aiuta la verità, ma serve solo a creare ulteriore odio che quando si manifesta apertamente, poi, trova concordi tutti in un’ipocrita condanna.

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