Doppiopesismo (2)

Sulla Nuova Bussola quotidiana Ruben Razzante scrive: «Una delle accuse più infamanti rivolte dai suoi avversari politici a Silvio Berlusconi era quella di candidare alle elezioni suoi amici pregiudicati o impelagati in vicende giudiziarie al fine di sottrarli ai processi e alle condanne. L’immunità diventava, cioè, l’escamotage per evitare le patrie galere. In alcune circostanze si ebbe la netta sensazione che in effetti nelle file di Forza Italia ci fossero soggetti chiacchierati che il Cavaliere o chi per lui avrebbero potuto tenere fuori dalle liste. Tuttavia, le accuse dei suoi detrattori facevano sistematicamente a pezzi la presunzione di innocenza, prevista all’articolo 27 della Costituzione, e che impone di considerare innocenti tutti i cittadini non ancora condannati definitivamente. Visto, però, che ci sono formazioni politiche che vivono di moralismo e che fanno della diversità morale, anche molto ostentata, un cavallo di battaglia elettorale, non ci si può astenere dal fare alcune considerazioni sulla strumentalizzazione di alcune candidature a sinistra. In particolare quelle di Ilaria Salis e di Mimmo Lucano, entrambi eletti a furor di popolo nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), formazione politica che ha conseguito un importante risultato in termini di voti, probabilmente anche grazie a quelle due figure».

Personalmente sono sempre contento che, anche sulle questioni della giustizia, l’opera della magistratura sia moderata da quella di una democrazia pur consapevole dell’esigenza di non incrinare “the rule of the law”, il primato della “legge”. Mi chiedo, però, se a sinistra qualcuno si è reso conto, come fa notare Razzante, che l’esito delle vicende Salis-Lucano mette in crisi una legge come la Severino, così cara a tanti esponenti per così dire “progressisti”.

Via Valori.it

Lascia un commento